Poco fa abbiamo parlato della questione “ispirazione”, ovvero spunti e consigli su dove cercare l’ispirazione per le proprie storie. In realtà le idee non vanno tanto cercate, piuttosto è necessario essere sufficiente ricettivi per riconoscerle quando ci capitano tra i piedi. E ce ne capitano tante, fidatevi. In barba a chi continua a credere che la scrittura sia un’attività di totale solitudine, infatti, diciamo le cose come stanno: per scrivere bisogna abbeverarsi alla sacra fonte della realtà, immergersi fino al collo nelle acque del mondo-che-ci-circonda e lasciare che esse ci inzuppino completamente.
Non a caso, molti scrittori e scrittrici durante il lockdown di marzo 2020 hanno manifestato sui propri canali social la terribile difficoltà di scrivere per mancanza di stimoli esterni. C’era tempo in abbondanza, c’era la necessità di tenersi impegnati, ma mancava l’ingrediente fondamentale: il contatto con il mondo, con il suo turbine di casualità e meraviglie, piccolezze e microeroismi. Mancava la linfa vitale per la scrittura, ecco.
Certo, quella era una situazione anomala sotto tanti punti di vista (nonché una situazione che spero vivamente non ci troveremo a ripetere, ché di lockdown duro ne è bastato uno…), eppure è davvero così. Difficilmente l’ispirazione ci verrà solamente dal monitor di un pc o dallo schermo di un cellulare. Ci tocca uscire. Ci tocca andare a caccia di ispirazione.
Esercizio di piccola palestra narrativa
- Prendete carta e penna e sedetevi comodi. Ora, scrivete dieci cose che vi sono capitate nell’ultima settimana e che potrebbero essere utili fonti di ispirazione. Vale qualsiasi cosa: incontri particolare, piccoli eventi che vi sono rimasti impressi, il brano di una canzone che in quel momento aveva un significato particolare, ma anche pensieri, riflessioni, luoghi che avete attraversato, situazioni buffe o inquietanti… Niente è troppo insignificante.
- Ora rileggete la vostra lista: quale secondo voi è l’idea più promettente?
- Una volta che avrete trovato quest’idea, provate a scrivere diversi modi in cui essa potrebbe essere sviluppata. Idee di storie possibili. Non è detto che tutte debbano essere idee geniali, anzi, probabilmente molte non lo saranno affatto… Ma intanto avrete realizzato il potenziale di ogni singolo seme.
Anche questo esercizio, come il primo che vi ho proposto, non è necessariamente propedeutico alla stesura di una storia: si tratta piuttosto di uno “sgranchirsi le dita”, allenarsi alla scrittura come pratica prima che come narrazione. E se fatto con la giusta curiosità di spirito, aiuterà a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda: tutto diventerà pian piano una continua ispirazione.